Quando nei primi mesi dell’anno il Presidente Cialli ed io ci siamo ripetutamente incontrati per discutere sulla fine ingloriosa del calcio italiano e sul danno che questo quotidiano spettacolo di scorrettezze, violenze e giro di soldi milionario arreca ai nostri figli … beh … sapevamo che non sarebbe stato facile cambiare le cose.
Eppure, proprio dai nostri incontri, in questa piccola realtà chiamata Monterosi, nasce il desiderio e la precisa volontà di provare a fare qualcosa di diverso: sport come educazione, onestà, rispetto, fine della violenza e della maldicenza, calcio come gioco, non come guerra, rammentando sempre che correre dietro a un pallone è sorriso e fratellanza.
E così è nata l’associazione ASD Real Monterosi – No Fair No Play, progetto lanciato già nel 2004 e che si propone, grazie al contributo di volontari e di grandi campioni, di restituire dignità e valore al calcio, insegnando ai giovani a giocare bene, non per la smania del successo ma per divertimento e amicizia.
Sapevamo che non sarebbe stato facile: alcuni ci guardano con simpatia, altri ci “tirano le pietre”, abbiamo incontrato difficoltà e qualche problema, ma siamo sempre amici e abbiamo ancora oggi quell’entusiasmo e quella determinazione che sono più forti delle mille chiacchiere, delle invenzioni dei giornali, dei risentimenti del passato, dei fallimenti o delle promesse non mantenute.
E abbiamo sempre quello stesso obbiettivo – assolutamente prioritario – che tutta la dirigenza dell’ASD Real Monterosi – No Fair No Play ha dichiarato in Conferenza Stampa l’11 luglio 2014:
– il Calcio è un gioco, non è una guerra
– lo Sport come lealtà e rispetto
– azzeramento del business milionario del Calcio
– ritorno alle Associazioni Sportive
– educazione dei giovani, vittime del silenzio generazionale e della solitudine mediatica
– collaborazione con i campioni di altre discipline sportive
– ritorno alla tecnica e al bel gioco
Luciano Capponi
Presidente etico No Fair No Play – ASD Real Monterosi
Lettera ai giovani calciatori
di Luciano Capponi
Caro figlio, è inesorabile che tu giocherai al pallone.
Così ho alcune cose da dirti, fanne l’uso che credi.
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Ricordati che la prima volta che darai un calcio al pallone, tu stai GIOCANDO al gioco del calcio: per favore, non dimenticarlo mai!
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Ricordati che il gioco del calcio è un gioco di squadra, non puoi vincere da solo! Se non c’è armonia ed amicizia, non si va da nessuna parte!
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Ricordati che se la vita ha deciso che tu sarai un calciatore professionista, ripeti a te stesso: “Dio, come sono fortunato!”. Ti pagheranno per correre in mutande a prendere a calci un pallone!
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Ricordati che non durerà molto: fai tesoro di quegli anni felici e fortunati perché raggiunta la fatidica soglia in cui dovrai smettere non potrai accusare nessuno delle tue negligenze.
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Ricordati che tu rappresenterai un’intera città e sarai d’esempio: vogliamo parlarne?